Abbiamo le mani pulite

Abbiamo le mani pulite

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Abbiamo le mani pulite. Pulite e profumate. E pure lisce. Non potrebbe essere altrimenti, visto che ultimamente ho preparato 12 saponette ricoperte di lana.

L’occorrente per preparare queste meraviglie è:

  • Saponetta, meglio se artigianale e profumata
  • Lana in tops
  • Facoltativo: fibre di lana, canapa o altro
  • un pezzetto di retina tipo tulle sintetico al 100%

Il procedimento è molto semplice: si prende uno strato sottilissimo di tops di lana e si avvolge la saponetta in modo compatto, con un altro strato si avvolge nuovamente in una direzione diversa, incrociando e direzioni delle fibre. Continuare finché non si è ricoperta tutta la saponetta. Attenzione a non lasciare pezzi di saponetta a vista, altrimenti il lavoro non viene bene. Al termine si può decorare con fibre naturali differenti come la seta, il lino, la canapa o quel che più vi piace. Quando siete soddisfatti del risultato avvolgete in modo attillato la retina intorno alla saponetta e poi via nell’acqua prima fredda e poi bollente in modo alternato strofinando sempre energicamente. Dopo qualche minuto, quando notate che la lana diventa più compatta, togliete la retina e continuate ad alternare acqua fredda e calda finché la lana non si è completamente infeltrita.

Lasciate asciugare.

Queste saponette sono da utilizzare così, con il loro caldo involucro. Possono profumare un cassetto, ma io le trovo utilissime per la pulizia personale e degli oggetti: grattando un po’ sono degli ottimi esfolianti per le mani e per il corpo. Io, personalmente, non le userei per il viso, trovo che la lana sia un materiale troppo aggressivo. Ma poi ognuno di noi può farne l’uso che preferisce. Perché porre limiti alla fantasia?

Eccetera eccetera

Eccetera eccetera

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ovvero puntini puntini puntini

Come già si è capito i sassi mi piacciono molto, però grigi mi mettono un po’ tristezza. Come fare allora? Coloriamoli! Premetto che dipingere non è il mio forte, il massimo a cui arrivo sono gli omini stilizzati e già con quelli ho delle serie difficoltà. Ma visto che sono una pasticcia una soluzione la dovevo pur trovare. Alla mia maniera. E allora puntini e puntini a più non posso, come dei mandala. Vi lascio immaginare che i primi tentativi erano inguardabili, ma alla fine lo scopo era di puro rilassamento, quindi ero interessata al viaggio più della meta.

Piano piano sto acquistando più fiducia (e più attrezzi) e i risultati stanno migliorando, si arricchiscono di varianti, forme e sfumature. Direi che sono molto soddisfatta del mio percorso e anche gli acrilici comprati tanti anni fa e chiusi in un cassetto senza scopo ora hanno una ragione di esistere. E poi i puntini sono contagiosi, come ci insegna la varicella, quindi anche il resto della famiglia ha iniziato a dipingere (parolone) i sassi. Naturalmente per me i loro sono molto più belli dei miei, il cuore di mamma è sempre grande.

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Colorful 2 – Storie di sassi

Colorful 2 – Storie di sassi

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I sassi mi sono sempre piaciuti. Da quando ero piccolissima e giocavo con la ghiaia in giardino trasformandola in pesci, polpette, alieni e tutto ciò che mi suggeriva la mia mente piccina, ho sempre amato i sassi. E amo i colori, anche se chi mi conosce sa che mi vesto sempre monocromatica, ma lì è solo per non rischiare di fare abbinamenti assurdi di cui sarei capace e finire in trasmissioni dove ti suggeriscono di mettere dei tailleur “rosa schiapparelli” con decolletè tacco 12 con buona pace del mio alluce valgo. Dicevo… I sassi e i colori e quindi le pietre dure, il tesoro dei pirati, le pietre magiche… le cerco da sempre, le attorciglio con fili metallici per farne pendagli colorati e sberluccicanti. Sono partita timidamente con una perlina tonda di agata blu, poi ho osato sempre un po’ di più e ultimamente sono finita a fare alberi della vita diciamo non troppo discreti usando opali, fluoriti, olivine, una persino in acquamarina! Che poi gli alberi della vita hanno dei simbolismi molto forti, ma mi tengo l’argomento per un’altro post.

Un appunto: la magia delle pietre per me è un gioco, non chiedetemi poteri esoterici, uso per i chakra, influssi sulle nostre vite, non vi saprei rispondere. Quando scelgo una pietra dura da usare o da indossare è perché mi “trasmette” qualcosa nella sua forma, nel suo colore o magari nella sua composizione “chimica”, perché in quel momento mi rappresenta, quindi è magica per me. Magari posso cedere alle tentazione dei simboli a cui sono legate, un po’ come per i fiori ma non al potere soprannaturale di un essere inorganico. Strega sì, pasticciona molto, ma sempre razionale, per qualcuno anche troppo.

Colorful 1 – Storie di lana

Colorful 1 – Storie di lana

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Colorato, sì… il mondo è colorato. Tanti anni fa, ma nemmeno tantissimi, sfogliai un catalogo di una nota azienda tedesca che vende tutto ciò che di più inutile e creativo uno possa immaginare. Mi imbattei nella pagina “lana cardata” e fui immediatamente folgorata dai tanti colori brillanti e vivaci di questa “cosa”. Lì per lì passai oltre, anche perché non sapevo minimamente cosa fosse e come si usasse… Però il catalogo era sempre nella cesta delle riviste e i colori piacevano tanto al mio Lorenzino appena nato che lo sfogliava insieme a me… Guarda oggi, guarda domani, alla fine la pasticciona amante dei colori che c’è in me ha prevalso e ordinai il mio primo kit di lana cardata per infeltrimento ad ago (l’alternativa era quello ad acqua). Pochi giorni e arrivò questo pacco a casa e come una bambina mai cresciuta mi tuffai nei batuffoli di lana colorata e sicuramente pieni di acari senza avere idea di come usarla, ma internet sa dare risposte a tutto, quindi dopo qualche tutorial con sottotitoli in cirillico ho iniziato a creare oggetti di varia natura, scoprendo un materiale fantastico duttile e colorato, anche se mi tocca usare l’antistaminico…

Da lì ho iniziato a studiare i diversi tipi di lana e le innumerevoli tecniche che non finiscono mai di incantarmi. Ho creato vasi, saponi, bracciali, animaletti, copertine di quaderni, collane, bocce, paesaggi…Ho fatto dei laboratori per la scuola dei miei figli. E ho un sogno: un paio di pantofole feltrose tutte per me. Fuffiac, come piace al Lorenzino. Chissà…

Ci vediamo a San Fereolo

Ci vediamo a San Fereolo

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… anzi, ci siamo visti. Il 27 maggio alla storica sagra di San Fereolo a Tevernerio questa volta partecipavano anche 2 delle streghe pasticce con le loro creazioni e un banchetto colorato. In foto si vede anche la nostra prima apprendista, ma del resto, come si dice dalle nostre parti: “Me le la tapa ven via i tapei”.